Frequenze benefiche: curare corpo e mente con i suoni

frequenze benefiche

Che cosa sono le frequenze benefiche? Se ne sente tanto parlare negli ultimi anni ma in pochi hanno realmente capito che cosa sono le frequenze benefiche e i vantaggi che danno al nostro organismo. Ci sono ancora oggi diversi studi che cercano di dimostrare come alcuni tipi di onde acustiche apportino effetti positivi al sonno, alla ghiandola pineale e addirittura possano essere d’aiuto per dimagrire.

Cosa sono le frequenze benefiche?

Ogni oggetto di questo pianeta, vivo o inanimato, possiede una frequenza elettrica che può essere misurata con precisione, conteggiando il numero di ripetizioni per secondo in un flusso di corrente. Questa unità di misura è chiamata Hertz (Hz), utilizzata spesso anche nei suoi multipli KHz, MHz, GHz e THz. Da questo concetto di base partono gli studi sulle frequenze benefiche e sulla possibilità di risolvere vari disturbi facendo ricorso a tale teoria.



Ci si potrebbe chiedere come può un organismo vivente, come l’essere umano, avere frequenze misurabili. In realtà, il nostro corpo può essere definito come una macchina radiante: ogni elemento presente nel nostro corpo “irradia”, il nostro stesso cervello funziona con impulsi elettrici, le orecchie assorbono vibrazioni e produciamo voci e temperature.

Frequenze benefiche negli esseri umani

Come detto, gli organismi viventi hanno frequenze misurabili a diversi livelli, in tutto il corpo e fino al livello cellulare. Ciò ha permesso agli scienziati di condurre ricerche sugli esseri umani e mappare le loro frequenze. Tali studi hanno permesso di scoprire, con una certa chiarezza, che ci sono differenze di frequenza negli esseri umani sani rispetto a quelli malati e che ogni malattia ha una frequenza diversa, all’interno di un range di valori definito.

I risultati ottenuti sono stati considerati come una nuova scoperta diagnostica, ma nel momento in cui la ricerca ha iniziato a concentrarsi anche sulla misurazione delle frequenze correnti sulle cellule umane, si è scoperto che tali cellule reagivano anche a impulsi luminosi e frequenze sonore esterne. La scoperta più incredibile fu che le cellule malate reagivano a livelli ben precisi di frequenze, venendo così curate o eliminate mentre le cellule sane vicine rimanevano intatte. Ciò dimostra che esistono delle frequenze benefiche efficaci per il nostro corpo.

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Si è anche scoperto che la frequenza generale per un organismo umano in salute è compresa tra 62 e 72 Hz e quando scende a livelli inferiori si generano disturbi e malattie. Per esempio, a 58 Hz si sono rilevate con più probabilità malattie come raffreddore e influenza, mentre su livelli molto bassi (42 Hz) si riscontravano casi di cancro.

suoni_terapeuticiAnche se questa linea di ricerca sembrava essere un importante passo in avanti, l’impatto statistico non è stato ancora significativo. In alcuni casi vi è stato un impatto molto positivo, mentre in altri era quasi nullo. Gli scienziati hanno, perciò, iniziato ad esplorare altri elementi oltre alla semplice frequenza; sembrava, infatti, che per molte malattie la forma e la lunghezza d’onda avevano causato differenze enormi nell’impatto complessivo.

Qualsiasi movimento di un oggetto in qualsiasi frequenza può essere modificato da un intervento esterno di un’altra frequenza e a tale regola non fanno eccezione la frequenza del corpo umano e delle sue cellule. Ciò significa che le serie di frequenze rivolte a cellule colpite da una determinata malattia dovevano avere ben definiti anche questi ulteriori parametri, al fine di creare risultati desiderabili. Ecco la ragione sono sempre più di più a considerare le frequenze benefiche curative non solo per la mente ma anche per il corpo.

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Frequenze benefiche e ricerca

La ricerca elementare, che ha prodotto una grande varietà di frequenze correlate alle malattie, si è trasformata ora in un campo di ricerca ad elevate competenze. In un certo senso, sembra oggi essere più vicino alla biochimica che alla fisica, e richiede conoscenze ben approfondite per produrre insiemi efficaci di frequenze.

Quando si esamina l’effetto dei suoni, c’è bisogno di fare riferimento a una grande varietà di caratteristiche. Noi sappiamo che ci sono dei suoni perché li possiamo sentire, e anche una persona “inesperta” può riconoscere alcune caratteristiche di base, come volume e frequenza, e reagire a quei suoni in base a criteri soggettivi che rendono l’esperienza neutra, piacevole o spiacevole. Tutto ciò avviene attraverso il senso dell’udito, eppure quando si arriva a esaminare il suono da un punto di vista scientifico, si necessita di strumenti che sono molto più obiettivi dell’orecchio umano, al fine di studiare i fenomeni sonori e i loro effetti, strumenti comunemente utilizzati nel campo della scienza acustica.

Le onde acustiche e lo studio delle frequenze benefiche

Da un punto di vista scientifico, le caratteristiche di base dei suoni sono onde sonore e particelle sonore. Sappiamo dagli esperimenti scientifici che il suono è causato da piccole area di alta e bassa pressione che si propagano dalla sorgente: ciò crea le onde sonore. Una particella sonora è un elemento misurabile, usato per rappresentare un’onda sonora che attraversa un mezzo (aria, solido o liquido). Le particelle sonore, tuttavia, non sono entità fisiche reali ed esistono in fisica proprio per consentire una migliore comprensione e misurazione delle onde sonore.

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Come detto, il suono passa attraverso un supporto che include il nostro corpo, il quale è anche un mezzo. Ogni volta che i suoni entrano nel nostro orecchio e incontrano il tamburo, creano un effetto vibrante che varia in base alla sua frequenza e al volume.

Il suono non rimane solo nell’area dell’orecchio, ma si propaga attraverso le ossa e i tessuti, raggiungendo ogni cellula del corpo. Il nostro cervello ha un’enorme capacità di analizzare i suoni e interpretarli, utilizzando una chimica estremamente complessa e una rete elettrica per la loro elaborazione. Da questo punto di vista, i nostri meccanismi di assorbimento acustico possono essere considerati simili al nostro apparato digerente.

Sebbene l’inserimento diretto del cibo e altre sostanze chimiche nel nostro corpo è considerato molto più efficace rispetto all’effetto dei suoni, in realtà questi ultimi entrano nel corpo molto più velocemente rispetto alla maggior parte delle sostanze chimiche inserite direttamente.

È facile notare anche che alcuni organi del nostro corpo reagiscono di più a determinate frequenze rispetto ad altri organi. Per esempio, un suono stridente ha un effetto immediato sulla nostra espressione facciale e un effetto specifico di una maggiore sensibilità sulle nostre mascelle e sui denti. Un altro esempio è l’effetto di un suono dal tono basso nella zona dello stomaco.

L’effetto del tocco di una corda di chitarra è per noi così ovvio che di solito non ci rendiamo conto del coinvolgimento di un’enorme quantità di cellule del nostro corpo, delle ghiandole nervose e delle reazioni chimiche che hanno prodotto tali effetti con una grande velocità.

Possiamo quindi comprendere che se si ascoltano suoni accuratamente sintonizzati per creare un effetto specifico sulla frequenza di un organo del nostro corpo, vi è un’elevata probabilità che tale suono o insieme di suoni possano cambiare la frequenza dell’organo stesso, e che ciò fa da sfondo per comprendere come i suoni possano influenzare le frequenze dei nostri organi.

Curarsi con le frequenze benefiche

Alla luce di quanto visto sopra, cerchiamo ora di capire cosa significa curarsi con le frequenze benefiche.

Ogni oggetto ha un tasso vibratorio naturale, chiamato risonanza. Uno dei principi base nell’utilizzo delle frequenze come modalità di trasformazione e di guarigione, è l’idea che ogni parte del corpo è in uno stato di vibrazione. Ogni organo, ogni osso, ogni tessuto, ogni sistema, sono tutti in uno stato di vibrazione. Quando siamo in uno stato di salute, il corpo riproduce uno stato armonico generale di salute, tuttavia, quando una frequenza che è in contrasto con la nostra salute si pone in una parte del corpo, crea una disarmonia che chiamiamo malattia.

Nel 1929, l’ingegnere russo George Lakhovsky, con il suo libro “La vita segreta e onde che curano“, ha dato vita a un nuovo concetto di guarigione, fondato sulla radiobiologia. Lakhovsky sosteneva che tutte le cellule viventi, dalle persone ai parassiti, producono e irradiano oscillazioni ad alte frequenze e rispondono a oscillazioni di frequenze diverse provenienti da fonti esterne. Il mondo di oggi è bombardato da impulsi elettromagnetici, dai telefoni cellulari ai forni a microonde, e i ricercatori temono che questa potrebbe essere una delle cause principali dell’aumento del rischio di cancro. Cosa succede allora quando le oscillazioni esterne concordano con la frequenze delle oscillazioni delle cellule interne? Secondo Lakhovsky, ma anche secondo studiosi più recenti, l’essere vivente diventa più forte.

Se oggi la medicina tradizionale occidentale cerca la cura nella “asportazione” della disarmonia, quello che lo studio delle frequenze, ma anche tante discipline antiche e non come la sciamanesimo, il Nada Yoga, la musicoterapia, la biopsicofonica e la cimatica, intendono fare è piuttosto la “correzione” dell’errore di armonizzazione, in modo da riportare l’organismo allo stato di equilibrio precedente.

In quest’ottica, allora, si potrà osservare come specifiche frequenze potranno essere utilizzate per la riarmonizzazione e la risoluzione di singoli disturbi e parti del corpo. Ecco alcuni esempi di vibrazioni benefiche.

Frequenze benefiche 528 hz per riarmonizzare corpo e mente


La frequenza 528 hz è una di quelle di cui si parla più spesso, perché considerata “purificatrice del dna” tanto da essere denominata la “frequenza miracolosa“. La terza nota, il Mi (Mīra gestõrum), sarebbe infatti la frequenza esatta che secondo i biochimici genetici bilancia, rigenera e armonizza il dna. Questa elimina i disturbi della struttura cristallina delle molecole d’acqua nel liquido cellulare, restituendo al dna la sua struttura originale e favorendo una maggiore quantità di energia vitale, lucidità mentale, consapevolezza, risveglio e pace interiore.

396 hz per superare sensi di colpa e ansia


La meditazione effettuata utilizzando frequenze a 396 hz è considerata utile per superare ansie e sensi di colpa. Associate, infatti, a una corretta respirazione, frasi da ripetere e alle giuste tecniche di meditazione, questo tipo di frequenza libera la mente dalle paure e dalle ansie che la bloccano consentendo un rilassamento completo e un senso diffuso di libertà e benessere.

Frequenze a 417 hz per abbandonare il passato


La frequenza benefica a 417 hz è quella utilizzata per cambiare o correggere delle situazioni negative. Il suo ascolto viene infatti consigliato quando si desidera risolvere una situazione in cui siano state prese delle decisioni sbagliate o commessi grossi errori. Risulta utile anche per sciogliere blocchi creativi o per risvegliare potenzialità umane latenti.

Questa frequenza viene infine scelta perché considerata di aiuto per ottenere i migliori risultati in una fase di cambiamento.

Meditazione a 639 hz per favorire le relazioni


La meditazione a 639 hz viene considerata in grado di favorire l’apertura e la connessione nei rapporti umani. Questa è utilizzata per esempio per trattare problemi di relazioni familiari, tra partner, amici o per problemi sociali. Incoraggia le cellule a comunicare con l’ambiente circostante, creando relazioni armoniose di comprensione, tolleranza e amore.

Frequenze a 852 hz per ritrovare la spiritualità


Questa frequenza è associata all’amore incondizionato e introduce ad alti livelli vibrazionali. Per questo motivo, tale tono sarebbe in grado di sensibilizzare e aprire le persone alle esperienze spirituali.

Meditare a 936 hz e riattivare la Ghiandola Pineale

La Ghiandola Pineale, o epifisi, è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola che sporge all’estremità posteriore del terzo ventricolo. Appartiene all’epitalamo ed è collegata mediante fasci nervosi alle circostanti parti nervose. Le cellule di questa ghiandola, i pinealociti, producono la melatonina, ossia l’ormone che regola il ritmo circadiano sonno-veglia. La frequenza 936 hz è considerata in grado di riattivare la ghiandola pineale e di conseguenza di favorire il riposo, il rilassamento e l’umore.

Questi sono solo alcuni esempi di frequenze sonore curative, ma cercando in rete è possibile trovare numerosi altri toni associati a specifici disturbi o situazioni e frequenze benefiche per rigenerare il corpo. Associarli alla meditazione non può che essere un buon modo per ritrovare se stessi e ristabilire il proprio benessere utilizzando la forza della nostra mente.



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